Intervento tenuto in data 7 luglio 1997 (seduta N. 224) “Discussione del disegno di legge delega per l’istituzione del giudice unico di primo grado (A.C. 3483 approvato dal Senato) (Discussione sulle linee generali, replica del relatore e del Governo). – Discussione del disegno di legge di conversione del DL 172/97 sulla proroga degli sfratti (A.C. 3898) (Discussione sulle linee generali; replica del relatore e del Governo). – Discussione del disegno di legge di conversione del DL 175/97 in materia di incompatibilità dei dirigenti sanitari (A.C. 3904) (Discussione sulle linee generali; replica del relatore e del Governo). – Discussione del disegno di legge di conversione del DL 130/97 in materia di protezione civile (A.C. 3905 approvato dal Senato) (Discussione sulle linee generali; replica del relatore e del Governo).”
“GIOVANNI PITTELLA, Relatore. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il disegno di legge di conversione del decreto-legge di iniziativa del Governo, recante disposizioni urgenti per prevenire e fronteggiare gli incendi boschivi sul territorio nazionale, nonché interventi in materia di protezione civile, ambiente e agricoltura è stato approvato con modifiche dal Senato il 19 giugno scorso. Esso contiene norme di diversa e molteplice natura: dalla campagna antincendi boschivi del 1996 e per il 1997, alla ricostruzione dei comuni delle province di Siracusa, Ragusa e Catania, colpite dal sisma del 1990, a provvidenze alla regione Umbria per i dissesti idrogeologici del 1996-1997, all’estensione dei crediti agevolati concessi alle attività produttive dell’Italia settentrionale danneggiate dalle alluvioni del novembre 1994, sino all’attivazione del fermo biologico della pesca, alla rilevazione straordinaria dei capi bovini presenti nelle aziende da latte, alla proroga dei termini relativi ad alcuni adempimenti degli stabilimenti di macellazione e mercati ittici.
Devo riferire all’Assemblea, condividendolo pienamente, il rammarico espresso nella discussione svolta in sede di VIII Commissione, e presente anche nel parere formulato dalla I Commissione, per la metodologia usata nel procedimento che ha riguardato il decreto-legge in esame. Al testo originario proposto dal ministro per il coordinamento della protezione civile, che interveniva prevalentemente sulla campagna antincendi, si sono infatti aggiunti, prima ad opera del Governo e poi del Senato, una serie di articoli e commi, taluni dei quali disomogenei rispetto alle finalità originarie del decreto-legge. Al rammarico si unisce la forte sollecitazione affinché nel futuro siano evitati comportamenti simili, che non avvicinano di certo la legislazione italiana al traguardo della chiarezza e dell’omogeneità, come ci ha più volte raccomandato la Presidenza della Camera.
Solo la consapevolezza dei requisiti di necessità e di urgenza ha spinto tutti i commissari ad un atteggiamento costruttivo del quale desidero dare atto in particolar modo ai colleghi dell’opposizione, che avrebbero potuto assumere posizioni ostruzionistiche, ma che invece hanno optato per una posizione positiva. In realtà, signor Presidente, onorevoli colleghi, importanti innovazioni contenute nel provvedimento in questione avrebbero meritato una ben diversa cornice, ma tant’è. Noi intendiamo sottolineare egualmente queste novità e sottoporle all’attenzione dell’Assemblea, apprezzando la spinta coerente impressa dal Governo ed in particolare l’impegno serio, sobrio e competente del sottosegretario Barberi.
All’articolo 2 si introduce un importante obiettivo nel campo della protezione civile, cioè la prevenzione sismica. Ciò è stato possibile anche perché il dipartimento della protezione civile ha promosso un’indagine sulla vulnerabilità sismica del meridione.
Altro elemento importante è l’introduzione della possibilità di rilocalizzare le attività produttive situate nelle aree a rischio di esondazione in Piemonte. Altri elementi importanti sono poi l’attenzione alla prevenzione idrogeologica ed il potenziamento dei mezzi, degli uomini e delle strutture dei corpi deputati alla prevenzione antincendio.
Rimane aperta, come ricorda il parere espresso dalla XII Commissione e come hanno sottolineato quasi tutti i commissari intervenuti presso l’VIII Commissione nonché come ha riconosciuto lealmente il sottosegretario Barberi, la questione, non più rinviabile, del passaggio dalla logica degli interventi tampone diretti a fronteggiare situazioni di emergenza, a quella di interventi globali incentrati su una legge quadro che riordini le competenze in materia di calamità naturale. La Corte costituzionale ha peraltro evidenziato le medesime esigenze con la sentenza n.157 del 1995, sottolineando la necessità di un’opera legislativa capace di ricondurre le svariate attribuzioni, attualmente esistenti, ad un disegno organico. Su questo punto sono stati annunciati specifici ordini del giorno che impegnano il Governo a presentare una proposta organica di riordino entro novanta giorni.
Ciò che occorre, signor Presidente ed onorevoli colleghi, è arricchire il dibattito, che finalmente si va aprendo, su un sistema di protezione civile adeguato alle esigenze del paese. Voglio ricordare che la prima conferenza nazionale sulla protezione civile e servizio sociale dei vigili del fuoco, tenutasi dal 9 all’11 del mese scorso, ha offerto spunti di riflessione operativa molto interessanti riguardo agli obiettivi della protezione civile, alla definizione degli eventi ed all’attività della protezione civile nonché al ruolo dei vigili del fuoco e degli altri soggetti impegnati nell’opera di protezione civile ed alla necessità del loro potenziamento e di un maggiore coordinamento.
Anche le vicende che si ripetono ormai ogni anno e che in queste ore ci offrono le tristi immagini di larghe estensioni del territorio divorate dalle fiamme, ci impongono di concentrarci su questi temi. Probabilmente occorrerebbe anche un ripensamento circa la riqualificazione giuridica del reato commesso contro l’ambiente, quando, naturalmente, l’azione sia dolosa.
Rimanendo alle nostre competenze, non vi è dubbio che occorra un organico progetto di riforma che ruoti sull’area centrale del riconoscimento del servizio sociale prestato dal Corpo dei vigili del fuoco e dagli altri soggetti a favore della collettività. Lo Stato, infatti, non può rinunciare all’obbligo di garantire a tutti i cittadini la tutela di valori fondamentali quali la vita, la sicurezza e la salvaguardia di beni pubblici e privati.
La riforma deve dare razionalità ed organicità al quadro normativo e legislativo esistente, precisando fini e compiti del servizio svolto dal Corpo nell’ambito dell’attività di protezione civile, in particolare nella preparazione e nella gestione dell’emergenza, riconfermando il Corpo dei vigili del fuoco come struttura fondamentale in materia di soccorso tecnico urgente, prevenzione e sicurezza antincendi a livello centrale e periferico.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, permettetemi, infine, di rinnovare la mia gratitudine a tutti i gruppi che hanno favorito, malgrado le riserve espresse, l’iter celere del provvedimento nelle Commissioni. Permettetemi inoltre di esprimere nuovamente l’auspicio che la medesima celerità sia confermata in aula per convertire in legge in tempo il decreto.
GIOVANNI PITTELLA, Relatore. In realtà, signor Presidente, la mia replica sarà la somma di tre telegrammi.
Il primo. Le riserve che sono state espresse, come si vede, riguardano la posizione di tutti i gruppi, così come – e questo è segno di onestà intellettuale, adeguata al compito di parlamentari della Repubblica – gli apprezzamenti per lo sforzo del professor Barberi sono pressoché comuni a tutti i gruppi.
Il secondo telegramma. Sono certo che gli impegni che assumerà e ribadirà il professor Barberi questa sera saranno importanti e coglieranno pienamente le attese che sono state espresse dai gruppi.
Il terzo. Il dibattito, anche in aula come in Commissione, ha segnalato e suggerito proposte che avrebbero meritato altra fortuna e che solo la «camicia di Nesso» che ci impone di non cambiare una virgola di questo decreto impedisce di accogliere nel corpo della legge. Mi auguro che il Governo accolga gli ordini del giorno che saranno presentati e che sono stati già annunciati in Commissione.
ELIO VITO. Che «camicia di Nesso»? In quindici giorni può tornare al Senato!
GIOVANNI PITTELLA, Relatore. Sì, il 19 luglio. Tutti i gruppi hanno concordato sulla necessità di convertire in tempi …
MARIELLA CAVANNA SCIREA. Non forza Italia!
GIOVANNI PITTELLA, Relatore. Anche il gruppo di forza Italia in Commissione ha convenuto…
STEFANIA PRESTIGIACOMO. È incostituzionale la procedura che non consente di modificare i provvedimenti perché c’è la minaccia che possano decadere!
GIOVANNI PITTELLA, Relatore. Conveniamo su questa preoccupazione e l’abbiamo espressa, ma questo non ci esime dal compiere ogni sforzo per convertire il decreto in tempi rapidissimi.
STEFANIA PRESTIGIACOMO. Qui c’è da emendare, purtroppo!
GIOVANNI PITTELLA, Relatore. Dice una saggia massima che l’ottimo è nemico del buono…
STEFANIA PRESTIGIACOMO. Qui siamo al pessimo!
GIOVANNI PITTELLA, Relatore. Noi dunque scegliamo il «buono», anzi il «discreto», ma l’«ottimo» su questa materia non deve attendere.”
Visualizza qui l’intervento del deputato Pittella
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