Intervento tenuto in data 7 aprile 1999 (seduta N. 515) “Discussione di un documento in materia di insindacabilità (Doc. IV-quater, n. 68). – Seguito della discussione e approvazione con modificazioni del disegno di legge di conversione del D.L. n. 29/1999 sulla corte di assise (A.C. 5720) (Esame articoli; dichiarazioni di voto finale; coordinamento e votazione finale). – Seguito della discussione del disegno di legge sulle attività produttive (approvato dal Senato) (A.C. 5627) (Ripresa esame articolo 2; esame articoli 3, 4, 5 e 6). – Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (Attuazione della programmazione negoziata per lo sviluppo del Mezzogiorno; ricorsi contro le “cartelle pazze”; sicurezza e regolarità del lavoro nei cantieri della ricostruzione nelle Marche ed in Umbria; sicurezza del traforo del monte Bianco; fuga del condannato Franco Bachisio Goddi; numero chiuso nelle università).”
“PRESIDENTE. Cominciamo con l’interrogazione Pittella n. 3-03673 (vedi l’allegato A – Interrogazioni a risposta immediata sezione 1).
L’onorevole Pittella ha facoltà di illustrarla.
GIOVANNI PITTELLA. Onorevole ministro, onorevole Presidente, in questi anni le politiche dei Governi di centro-sinistra sono state limpidamente finalizzate a trasformare il Mezzogiorno da grande piaga del paese a straordinaria risorsa per l’Italia e per l’Europa. Sono state capovolte logiche di vertice e attivata la programmazione del territorio. Risorse, attori e istituzioni locali sono strumenti in grado di legare tutto questo alla programmazione nazionale.
Oggi vi sono stati il patto sociale voluto dal Governo D’Alema e l’agenzia Sviluppo Italia, ma anche Agenda 2000. Siamo ad un punto di svolta decisivo.
Le regioni stanno raccogliendo le proposte per lo sviluppo; il Governo le sta armonizzando nella cornice nazionale per incastonarle in Agenda 2000.
Possiamo dire che è archiviato il tempo del Mezzogiorno che piange ed è aperta la stagione del Mezzogiorno che sa, che fa e che vale?
GIOVANNI PITTELLA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, desidero ringraziare il signor ministro. Le notizie che ci ha fornito rafforzano il convincimento che siamo sulla strada giusta. Egli ha ricordato il convegno di Catania, ci ha informato sui 17 tavoli negoziali, sul documento di sintesi del CIPE, ci ha dato atto di una sempre più intensa cooperazione interistituzionale.
Noi prendiamo atto che il territorio finalmente non attende ma si propone, che la programmazione viene assunta come dovere e responsabilità primaria per governare le risorse e chiamare in campo gli operatori economici locali.
Il Governo costruisce il suo rapporto con l’Europa traendo linfa dal territorio e dalla sua capacità di autogoverno. Non è enfasi retorica, è l’Italia che sta cambiando, è l’Italia che in ore tristi e sofferte come queste sa coltivare sentimenti di fiducia, e nell’Italia è il Mezzogiorno che riscopre la via luminosa di Salvemini e di Rossi Doria, la via del protagonismo attivo, il viatico difficile ma esaltante dei suoi ori nascosti, delle sue grandi ricchezze che noi abbiamo il dovere di valorizzare e di mettere a risultato (Applausi dei deputati del gruppo dei democratici di sinistra-l’Ulivo)”
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
(Sezione 1 – Attuazione della programmazione negoziata per lo sviluppo del Mezzogiorno)
PITTELLA e CAMPATELLI. – Al Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica. – Per sapere – premesso che:
le linee di intervento del Governo per lo sviluppo del Mezzogiorno hanno mirato e mirano al potenziamento degli strumenti di programmazione negoziata, per favorire la valorizzazione «dal basso» delle risorse possedute dal Sud;
il patto sociale ha previsto, in coerenza con tali linee, l’istituzione di un sistema di tavoli di programmazione a livello nazionale e regionale, al fine di garantire un raccordo organico per l’utilizzo di fondi strutturali 2000 – 2006 e delle risorse nazionali;
gli obiettivi sopra indicati, finalizzati ad esaltare il Mezzogiorno che sa e che vuole fare, possono trovare in Agenda 2000 la cornice idonea sul piano programmatico e finanziario;
è stato istituito il comitato nazionale per i fondi strutturali 2000 – 2006 ed entro il 20 marzo 1999, avrebbe dovuto presentare al Cipe un documento di sintesi sui rapporti interinali ricevuti dalle regioni dell’obiettivo 1 -:
se tali rapporti siano stati ricevuti, se sia stato inviato il documento di sintesi del Cipe e se si sia concretizzata l’attivazione del partenariato economico e sociale con il coinvolgimento dei soggetti privati per il finanziamento e la gestione dei progetti di intervento. (3-03673)
(6 aprile 1999).
Visualizza qui l’intervento del deputato Pittella “https://storia.camera.it/video/19990407-aula-seduta-515#nav