Ecco una sintesi del mio intervento a Moliterno (PZ) all’iniziativa a cui ho partecipato con il Sindaco Rubino e col giornalista Mastrangelo sulla situazione in Medio Oriente.
I portavoce della Commissione europea si sono affrettati a rassicurare: noi abbiamo la “cassetta degli attrezzi” pronta per essere protagonisti della fase due del piano Trump per la ricostruzione di Gaza e la stabilizzazione della regione.
E non c’è dubbio che gli attrezzi ci siano e la competenza e l’esperienza sul campo pure.
Ma il tema è molto più ampio, complesso e politicamente sensibile!
Non fingiamo di non vedere che la tregua realizzata è un punto di partenza enorme ma il traguardo finale è lontano e il percorso è pieno di insidie.
Come si realizzerà la smilitarizzazione di Hamas, come e quando si completerà il ritiro delle truppe israeliane, come sarà costruita la governance dell’area di Gaza (mica si possono tener fuori i palestinesi), come si affronterà il nodo della Cisgiordania e dei territori occupati dai coloni, e come si garantirà la sicurezza di Israele e un assetto stabile della regione che veda il prevalere del mondo arabo moderato e di una leadership israeliana anch’essa moderata.
E come e in che tempi si intenderà procedere al riconoscimento e alla costituzione dello Stato palestinese.
O finalmente capiremo che serve una rappresentanza unica, che parli la voce della Unione europea in politica estera e di difesa?







