Per la rubrica “Le Grandi Interviste” ho incontrato la pittrice e scultrice venezuelana Raffaella Corcione Sandoval. Infanzia a Caracas e poi trasferitasi a Napoli a causa della rivoluzione politica del 57.
Dalla sua prima mostra nel 1975 a Napoli presso il “Circolo della Stampa” non si è più fermata ed oggi è una stimata artista oltre che d’innumerevoli riconoscimenti. Da qualche tempo oltre alla pittura e alla scultura si dedica anche alla scrittura. Non anticipo altro, vi consiglio l’intervista esclusiva rilasciata per questo portale.
Raffaella Corcione Sandoval artista internazionale poliedrica, che ama definirsi prima di tutto madre, nonna e amica. Sei nata a Caracas con origini Lucane, ti senti più Venezuelana o più Italiana?
Per molti anni ho sentito fortemente questa doppia identità emergere in opposizione al luogo in cui mi trovavo. A Caracas mi sentivo italiana, a Napoli venezuelana. Dopo 30 anni di viaggi in India e una figlia che vive in California oggi mi sento totalmente cittadina del mondo.
Tuo padre era di Padula dove sorge la maestosa Certosa di San Lorenzo. Monumento Unesco e vanto per noi italiani. Cosa rappresenta per te questo Monastero Certosino?
Ho passato lunghi periodi di vacanze della mia infanzia e adolescenza a Padula, per me “La Certosa” è casa, negli anni 60/70 era accessibile a tutti, è stata per prima parco giochi, poi crescendo ritrovo per gli amici di sempre a Pasquetta, teatro per suonare, cantare e sognare, ispirazione per l’anima e nel 2014 con immensa emozione “Museo” in cui ho tenuto la mia mostra personale “La Maddalena di Proust”.
Se tuo padre, Presidente della Società Sportiva Calcio Napoli nel 1968 anno in cui morì, ai tempi dei mitici Omar Sivori e José Altafini, non fosse morto in così giovane età, quando tu avevi solo 15 anni, pensi che saresti in ogni caso diventata un’artista?
Quando manifestai a mio padre di voler frequentare il liceo artistico, dopo essere stata dalle elementari alle medie in Istituti religiosi, fu un grande scandalo, papà morì in pieno ’68, non ebbe il tempo di fermarmi.
In seguito Il Comandante Achille Lauro, mio tutore, dopo essersi consultato con il critico Gino Grassi, Consulente d’Arte del suo giornale IL ROMA, appoggiò il mio talento.
Quando ti sei sentita riconosciuta dai critici e dai collezionisti come artista affermata e a quale corrente senti di appartenere?
È stato nel 2005, alla fine della Conferenza Stampa a cui hanno partecipato 27 giornalisti e dirigenti culturali, tenutasi alla Soprintendenza di Salerno, dove ho presentato la mia scultura “Sindone Partenopea” esposta a San Pietro a Corte. Il curatore della mostra, storico dell’arte, antiquario e scrittore Marco Fabio Apolloni mi ha baciato la mano dicendo: “Congratulazioni Maestro!”
Come artista indipendente la corrente a cui appartengo è quella della “Creatività”
La spiritualità è centrale nella tua arte. Perché?
Sono nata in una famiglia cattolica, credente e praticante, ho conosciuto la Fede nella prima infanzia e attraverso lo studio, la ricerca e la pratica ho riconosciuto il Divino in ogni cosa, quale modo migliore per condividerlo?
A cosa stai lavorando adesso e quando terrai la tua prossima mostra personale?
Non avrei mai immaginato di diventare anche scrittrice, nel pieno della pandemia e quarantena ho pubblicato il mio primo libro: “Ella e L’Albero di Mira”, con la collaborazione dello scrittore e amico americano Ted Nottingham. Ho scritto una sceneggiatura del libro e sto lavorando allo sviluppo della versione cinematografica. È una sorta di autobiografia velata, come le mie opere, in cui ho avuto l’onore di avere la prefazione scritta dal Senatore Gianni Pittella, amico e fratello di pensiero e di cuore. In seguito alla recente nascita delle mie nipotine, la mia età mi ha imposto l’ideazione di una collana di sei piccoli libri “Le Favole Nascoste” con l’intento di trasferire loro e a tutti i bambini del mondo, attraverso l’UNICEF a cui andrà una parte dei proventi, le mie intuizioni e le mie risposte sul senso della vita e dell’Amore.
Non credi che sia arrivato il tempo per una retrospettiva?
La mia prossima mostra personale, inedita si terrà alla Galleria Italia di Parma, Capitale europea della cultura 2020, nel mese di novembre. Fino a che la ricerca e la sperimentazione stimoleranno la mia curiosità e creatività non sarò pronta alla retrospettiva.
Che consiglio daresti ai giovani artisti che hanno appena iniziato la loro carriera?
Di non cedere alle contaminazioni, ma scavare in sé stessi per far emergere la loro unicità.
Se sempre cosi allegra. Qual è il segreto della felicità per te?
L’Amore incondizionato.