Scelsi l’Europa quasi inseguendo un sogno romantico, ci investii con passione e lavoro diuturno, e con la straordinaria spinta di migliaia di cittadini in tutto il Mezzogiorno d’Italia.
Provai la responsabilità sorprendente per un uomo del Sud, venuto a Bruxelles e a Strasburgo dalla piccola Basilicata, di essere il più votato tra i Vice Presidenti del Parlamento Europeo per ben due volte, guidai per quattro anni la squadra di quasi 190 deputati socialisti e democratici europei e mi battei con dignità e onore per la Presidenza del Parlamento Europeo.
Tornato a Roma, in Senato, non ho mancato di operare sui temi europei, da Relatore sulla legge di Delegazione Europea (con cui tra l’altro abbiamo recepito il Diritto d’autore), oggi da Relatore sulle Cripto valute e occupandomi di Crediti deteriorati, regole europee sul default, di Recovery Fund e di Riforma del Patto di Stabilità (tra pochi giorni uscirà il libro scritto a quattro mani con Federico Bonomi sulla Riforma).
Perché lo faccio?
Perché sono un indomito romantico innamorato dell’Europa? Anche.
Ma soprattutto perché l’Unione Europea ha dimostrato che è essenziale per noi tutti, e se ne è dovuto accorgere anche Salvini.
Amici miei, l’Europa ci ha salvati, ha dato risposte importanti e persino sorprendenti alle esigenze dei cittadini europei con il Next Generation EU, con la sospensione del patto di stabilità, con la politica di acquisto dei titoli di debito da parte della BCE.
D’altra parte nel mondo che vira rapidamente dal bipolarismo Est Ovest, ad un multipolarismo con players nuovi e intraprendenti, molti dei quali voraci e a regime monocratico, ciò che manca è proprio una Unione Europea che svolga un eminente ruolo politico.
Ora deve fare un salto in avanti per trasformarsi in un vero soggetto politico, con un Presidente eletto direttamente dai cittadini, un ministero degli esteri che parli per conto dei ventisette, un esercito europeo e una politica per la sovranità sanitaria, fiscale e di difesa europee, con un Parlamento Europeo che sia organo legislativo a pieno titolo, il superamento dell’abominio della unanimità nelle decisioni e con un Bilancio capace di stimolare la crescita sostenibile, ridurre le disparità sociali e territoriali, e di genere, corroborare la innovazione e la ricerca e finanziare le grandi infrastrutture anche attraverso i proventi delle tasse da far pagare ai grandi giganti del web e alle grandi imprese che si rifugiano nei Paradisi fiscali.
E capace di impedire che Governi appartenenti alla UE vìolino i principi fondanti la UE, come sta avvenendo ripetutamente e gravemente in Ungheria e in Polonia, sulla libertà di informazione e sulla autonomia della magistratura.
Ecco perché sostengo convintamente Draghi che lavora in questa direzione, ecco perché noi dobbiamo batterci con ancora più determinazione per rafforzare l’Europa politica!