A cavallo tra il 31 agosto e il primo settembre l’aereo su cui viaggiava Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, ha subito un incidente informatico (tecnicamente un attacco di GPS jamming).
L’aereo ha perso la navigazione satellitare e ha dovuto atterrare utilizzando mezzi analogici come radio-navigazione, mappe cartacee o sistemi a terra.
La Presidente della Commissione europea stava visitando i Paesi al confine orientale della UE quelli più sottoposti alla pressione e ai pericoli della Russia.
Lo scopo era naturalmente sottolineare l’attenzione prioritaria della UE rispetto alla necessità di sicurezza.
Fonti di Brussels e media internazionali come Financial Times e Reuters parlano di sospetta interferenza russa nell’attacco informatico.
Se così fosse, sarebbe un atto di inaudita gravità e un ulteriore elemento di grande allarme.
Un attacco che fa coppia con l’attacco alla sede europea a Kiev della scorsa settimana.
Che è stato un atto ostile nei nostri confronti e che molti europei in maniera ipocritamente ingenua hanno sottovalutato come se la guerra contro l’Ucraina non sia una questione che ci riguardi.
Attrezzare adeguatamente i sistemi di sicurezza europei è’ indispensabile di fronte alle minacce in corso.