La Moldavia anche per la sua collocazione geografica è attraversata da anni da un conflitto molto aspro tra i sostenitori della linea pro Europea e quelli filo russi e il tema centrale della competizione elettorale di ieri è stato proprio la sfida tra un orientamento pro-europeo contro uno più amichevole nei confronti della Russia.
Il governo in carica, guidato dal partito Party of Action and Solidarity (PAS), che sostiene con forza l’integrazione con l’Unione europea ha ottenuto il 50 per cento dei voti mentre il partito filo russo si è fermato al 28 per cento.
Il governo in carica, guidato dal partito Party of Action and Solidarity (PAS), che sostiene con forza l’integrazione con l’Unione europea ha ottenuto il 50 per cento dei voti mentre il partito filo russo si è fermato al 28 per cento.
Il resto dei seggi è stato conquistato una piccole formazioni politiche.
Il segnale è’ importante!
Nel contesto che stiamo vivendo e con la guerra in corso contro l’Ucraina, nonostante le interferenze nella campagna elettorale prodotte a favore del partito filo russo, la linea in favore della Europa ne è uscita vittoriosa.
Questo risultato ha due facce: quella positiva della conferma della capacità attrattiva dell’Unione europea sui cittadini che preferiscono democrazia e diritti a dispotismo e autarchia, e quella esigente che chiede alla UE di non fermarsi e di saper raccogliere lo spazio enorme di iniziativa politica che la geografia mondiale le offre.
Qualcuno ha detto che Trump e Putin sono i fondatori della nuova Europa nel senso che obbligheranno i leader europei ad abbandonare il torpore e le divisioni, e ad assumere scelte decisive per essere un vero soggetto politico sovranazionale.
Speriamo che sia così!