Belfagor è un nom de plume, di dichiarato sapore ereticale, scelto da alcuni amici del portale per esternare note e commenti fuori dalla ritualità e stimolare riflessioni spregiudicate e coraggiose sullo stato e le prospettive della politica italiana.
Chissà cosa penserebbe oggi Luigi Russo, Direttore della Normale Scuola Superiore di Pisa, che nel lontano 1946 battezzò Belfagor la rivista di varia umanità cui furono chiamati a collaborare nel tempo intellettuali “eretici” come Armando Saitta, Luigi Salvemini, Norberto Bobbio, Gianfranco Contini, Pietro Calamandrei e molti altri, spinti esclusivamente dal desiderio di proporre una lettura non conformista della realtà.
“Le scintille di Belfagor” sono un punto d’incontro per condividere osservazioni, studi e commenti sulla realtà che stiamo vivendo e sulle istanze che ne provengono, nato da una coscienza civica feconda e molto attenta.
Esternazioni libere ed anche provocatorie, che ovviamente non impegnano il titolare responsabile del portale. Buona lettura!
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Il caso Fedez.
Ricapitoliamo.
Il giovane rapper, versatile business man insieme alla moglie fashionist, sale sul palco del primo maggio.
Ha la grande occasione per denunciare i grandi temi dello sfruttamento del lavoro, il tema della festa. Cosa fa invece?
Basta vederlo.
Col cappellino sponsorizzato Nike e il contratto di Amazon in tasca, non parla (pena inimicarsi i suoi lauti committenti) dei lavoratori sfruttati, dei bambini che cuciono i palloni, dei lavoratori costretti a fare pipì nelle bottigliette per non perdere una consegna, delle morti nelle fabbriche o sulle impalcature.
Vira invece su altro tema, il ddl Zan e la lotta all’omofobia, tema sacrosanto figurarsi e su cui è sacrosanto battersi.
Il tema ormai classicamente super politically correct della sinistra turbocapitalista che ovviamente non tocca gli interessi delle multinazionali nè le condizioni di lavoro.
Tema che lui conosce bene, avendo detto le cose peggiori, più volgari e dileggiatrici contro l’omosessualità nel corso di oltre dieci anni di ‘canzoni’.
Tema che però diventa improvvisamente di suo primario interesse, una progressiva conversione causa business, corredata dalla strategica registrazione di una telefonata (con la solita mamma Rai vergognosa ed esecrabile) e dal lancio dello smalto per unghie da uomini. Tutto studiato a tavolino. E il riflesso pavloviano della mitizzazione da parte della sinistra. In queste ore altri followers a iosa e dunque, in atto o in potenza, altri pronti intrioti commerciali. Chapeau.