Per “Le Grandi Interviste” ho avuto il piacere di conversare con il dr. Piero Di Lorenzo Presidente di IRMB S.p.a. impegnato in prima persona alla sperimentazione del vaccino anti-covid. Prima di entrare nel vivo dell’intervista una mini bio del Pres. Di Lorenzo. Buona lettura!
Piero Di Lorenzo nato nel 1950 e residente a Roma. Laureato in Giurisprudenza nel 1973 presso l’Università “La Sapienza”. già Consulente per le relazioni esterne ed i Rapporti Istituzionali di numerosi Enti, Società pubbliche e private come Guardia di Finanza, Camera di Commercio di Roma, Borsa Immobiliare, Ente Tabacchi SpA, Agenzia del Territorio, Consiglio Nazionale del Notariato, Merck Sharp & Dohme SpA e Aeroporti di Roma, ecc.
Di Lorenzo è dal 2009, anno della sua fondazione, Presidente IRBM SpA è una società italiana, situata a Pomezia, operante nel settore della biotecnologia molecolare, della scienza biomedicale e della chimica organica. Una delle maggiori aree di ricerca dell’Istituto è la scoperta di nuovi farmaci nelle aree terapeutiche della neurodegenerazione, dell’oncologia e delle malattie infettive e parassitarie. Nei laboratori dell’IRBM, i ricercatori della società partecipata Advent hanno messo a punto il vaccino italiano anti-ebola, il cui brevetto è stato acquistato nel 2013 dalla società britannica Gsk.
Dr. Piero Di Lorenzo è una fortuna averla a colloquio con noi.
Non esagero se dico che Lei è l’uomo del momento. Dalle sue mani passa la concreta possibilità di liberarci da questo terribile flagello del Covid.
Lei è l’Amministratore Delegato e Presidente di IRBM S.p.A., fondata nel 2009 a Pomezia, operante nel settore della biotecnologia molecolare, della scienza biomedicale e della chimica organica, che sta lavorando attivamente al vaccino anti Covid.
Ma ci dica lei, i nostri lettori sono ansiosi di capire tempi e affidabilità.
Oggi posso dirle che lo sforzo della nostra partnership con Oxford University per mettere a punto il vaccino anti Covid-19, di cui ha preso la leadership per la produzione e commercializzazione su scala mondiale AstraZeneca, si avvia, incrociando tutte le dita, a conclusione.
Se non si evidenzieranno eventi avversi nei volontari sottoposti alla vaccinazione nell’ambito della sperimentazione di fase clinica 3, pensiamo che il processo potrà concludersi entro la fine di novembre. Poi ci saranno i tempi tecnici necessarie alle Agenzie regolatorie per studiare i report e rilasciare la validazione e l’autorizzazione alla immissione sul mercato.
Quindi quando troveremo il vaccino in farmacia? A dicembre?
Assolutamente no. Nella migliore delle ipotesi a dicembre AstraZeneca consegnerà alla Commissione europea 15/20 milioni di dosi che poi verranno ripartite tra i Paesi. All’Italia probabilmente arriveranno 2/3 milioni di dosi che già il Ministro Speranza ha detto che verranno utilizzate per le categorie maggiormente a rischio: personale sanitario, Forze dell’Ordine e ospiti delle RSA. È prevedibile che in farmacia arriverà, se tutto va bene, entro la primavera 2021.
e l’affidabilità?
Totale. Non esiste una multinazionale farmaceutica o un Centro di ricerca accreditato presso la comunità scientifica internazionale disposta a mettere a repentaglio il proprio prestigio e la propria reputazione mettendo in circolazione un farmaco non sufficientemente testato.
Lei non è nuovo a tali imprese.
Una delle missioni dell’Istituto è la scoperta di nuovi farmaci nelle aree terapeutiche della neurodegenerazione, dell’oncologia e delle malattie infettive e parassitarie. Nei laboratori dell’IRBM, i ricercatori della società controllata Advent hanno messo a punto il vaccino italiano anti-Ebola.
Sempre nei laboratori della IRBM è stato scoperto il metodo per misurare l’huntingtina nel sangue e molecole molto interessanti per la cura della malaria e per l’eradicazione dell’Epatite B. Insomma cerchiamo di fare al meglio il nostro lavoro e gli scienziati del gruppo IRBM sono di livello top in campo internazionale.
Ma lei ha avuto mille vite Dr. Di Lorenzo, grande esperto di comunicazione, manager di primo livello in aziende partecipate dallo Stato, in giovane età sindacalista della CGIL e socialista lombardiano. Ci racconti questa incredibile poliedricità.
Beh! Sono i percorsi della vita, le occasioni che si presentano e quello che si cerca. Io penso di essere un discreto manager e con questo ruolo mi sono applicato a varie realtà, devo dire tutte molto interessanti, fino a quando non ho imboccato la strada che mi piaceva più di tutte: fare l’imprenditore. Ti metti in gioco e se hai i numeri, lavori tanto e hai tanta fortuna, ti va bene.
Ed ora da uomo, da padre, un messaggio per tutti noi in un momento così drammatico.
Mi verrebbe d’istinto di rispondere: “chi sono io come uomo e come padre per dare messaggi con la presunzione che siano interessanti?”. Se proprio insiste le do una raccomandazione: infinita prudenza con questo virus perché per il vaccino per tutti ci vuole tempo e il Covid-19 è una brutta bestia.