Apriamo questa sezione speciale del portale “giannipittella.com” con un personaggio importante, il cui contributo alla musica e alla cultura italiana e mondiale ingenerosamente è stato rinchiuso nel sodalizio col grande LUCIO BATTISTI.
E’ con noi oggi Giulio Rapetti da tutti conosciuto come Mogol, scrittore, paroliere, oggi dirigente della Fieg e promotore di tante altre cose di cui spero Giulio vorrà parlarci.
Il termine “paroliere” viene usato spesso dai giornalisti ma è improprio, noi siamo “autori”. Paroliere inizialmente era usato per definire i creatori di cruciverba.
Giulio è vero che lei non è stato e non si sente esclusivamente la spalla di Battisti?
Nella mia vita 150 mie canzoni sono entrate nei primi 10 posti della classifica. 75 sono state scritte con Battisti, le altre con Cocciante, Tony Renis, Gianni Bella, Mango, Lavezzi, Donida e altri.
Ma certamente il suo rapporto con il grande artista italiano ha segnato la sua vita, cosa pensò quando lesse le prime canzoni di Battisti?
Pensai che non erano un granché e glielo dissi. Poi per non farlo restare troppo male mi offrii di collaborare con lui. La terza canzone che abbiamo scritto fu “29 Settembre”
Qual è la canzone più bella a suo giudizio?
Non ce n’è una in particolare. Forse sono quelle più legate ai miei ricordi di vita: I giardini di marzo, Pensieri e parole, La canzone del sole, Il mio canto libero ed un’altra quindicina.
Con Battisti non è stato solo “rose e fiori”, c’è stato anche un momento di rottura, ce ne vuole parlare?
Nessuna rottura, abbiamo smesso di collaborare perché mi sembrava giusto avere la stessa quota editoriale che percepiva lui.
E’ vero che molti consideravano le vostre canzoni non impegnate politicamente, come invece lo erano quelle di cantautori come De ANDRE’?
Si, allora andavano di moda le canzoni così dette “impegnate”, quelle che parlavano di politica
Ma lei si sente di destra o di sinistra?
Io non baso il mio giudizio politico sulla destra o la sinistra, giudico le persone in base al loro passato. Se uno è un cretino lo è sia che sia di destra che di sinistra.
Che pensa della cultura oggi?
Che vada salvata. Spero che approvi subito la “direttiva europea” che obbliga le grandi piattaforme digitali a pagare i diritti d’autore, come lo fanno tutti che non è una tassa ma il compenso per chi crea cultura. Perchè i miliardari americani non dovrebbero pagare come tutti.
Lei ha spesso ripetuto che si sente un autore! che cosa sta facendo, come si sta impegnando in questa terribile fase storica che stiamo vivendo a causa del Covid e non solo?
Sono rimasto chiuso per 3 mesi e ho riscritto parole del testo di Gesu Cristo che nella versione di un ragazzo di 16 anni, Gianmarco Gridelli, ha raggiunto 1 milione di visualizzazioni.
C’è un messaggio speciale che vuole dare ai nostri lettori?
Siate prudenti! Rispettate le distanze e mettete la mascherina
Grazie Giulio è stato un grande piacere per noi intervistarla.
Auguri per tutto
>> Si segnala la presenza di MOGOL a Maratea sabato 5 settembre per l’evento: “My Generation: l’Italia della musica e della letteratura”