Questa domenica per “Le Grandi Interviste” ho avuto il piacere d’intervistare il politico e imprenditore Guido Crosetto. Prima di entrare nel vivo dell’intervista una mini bio di Guido Crosetto. Buona lettura!
Guido Crosetto è un politico italiano, sottosegretario alla Difesa nel Governo Berlusconi IV e attuale coordinatore nazionale di Fratelli d’Italia. Già Sindaco di Marene e Presidente dell’aeroporto di Cuneo, presidente della Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza (AIAD) e presidente di Orizzonti Sistemi Navali.
Presidente Crosetto grazie per aver accettato il nostro invito, lei è una grande personalità della politica e della impresa italiana e noi siamo felici di fare una chiacchierata a tutto campo con Lei.
Lei nasce politicamente in Forza Italia, poi partecipa alla costruzione del PDL e poi diviene cofondatore di Fratelli di Italia, partito nel quale svolge, fino a poco tempo fa, il ruolo di coordinatore nazionale. Come descriverebbe l’evoluzione del suo percorso politico, da Berlusconi alla Meloni?
In realtà il mio percorso politico inizia ancora più lontano. Io ho iniziato da giovane nel movimento giovanile della democrazia cristiana poi facendo il Sindaco di un piccolo comune ed arrivando a Forza Italia alla fine degli anni 90. In realtà in tutti questi anni ho mantenuto una coerenza di ideali di approccio alla politica anche devo dire una visione della società che è quello che mi ha portato all’ultima rottura quella con Forza Italia che negli ultimi anni non rappresentava più quello che aveva rappresentato all’inizio del percorso politico di Berlusconi. Devo dire che si è trattata di una scelta complessa difficile per certi versi rivoluzionaria perché a differenza di molte persone che hanno utilizzato i partiti per farsi eleggere e poi fondarne di nuovi io e Giorgia Meloni abbiamo fondato un partito due mesi prima delle elezioni.
La On. Meloni non fa mistero delle sue posizioni sovraniste e ha scelto di essere oppositrice del Governo Draghi, lei ha spesso assunto posizioni meno critiche nei confronti del ruolo delle istituzioni europee e più attente alla difficoltà che deve affrontare il Premier Draghi. Possiamo dire che Crosetto è la sinistra di Fratelli di Italia?
Dire sinistra mi sembra eccessivo. Fratelli d’Italia fin dall’inizio nasce avendo due anime quella più di destra che fa riferimento Giorgia Meloni e quella più moderata conservatrice che in qualche modo fa capo a me ed alla mia storia. Questi due modi diversi però in questi anni hanno trovato il modo di fondersi e il programma di Fratelli d’Italia, le posizioni di Fratelli d’Italia in Parlamento, le proposte legislative del partito, sono state una sintesi di queste due storie. Per quanto riguarda poi Draghi devo dire che ci siamo trovati perfettamente d’accordo sull’atteggiamento da tenere nei confronti del governo nascente non per la figura del Presidente del Consiglio quanto per il fatto che la maggioranza si dovesse reggere su partiti profondamente diversi l’uno dall’altro e che non potevano non trovare nella vita quotidiana di governo ragioni di conflitti superiori a quelle di convergenza.
On. Crosetto lei è stato anche un parlamentare importante, attivo, stimato e uomo di governo, sottosegretario alla Difesa nel quarto dicastero presieduto da Silvio Berlusconi, ci racconti quali sono stati i successi maggiori e le delusioni più profonde, ed anche, se vuole, qualche aneddoto rispetto a quegli anni di Governo.
Beh devo dire che la politica a me ha dato moltissime soddisfazioni in tutte le esperienze sia quelle dell’impegno giovanile sia quelle da sindaco di un piccolo comune da consigliere provinciale come da parlamentare da uomo di governo sia in maggioranza che all’opposizione. E come ogni parte della nostra vita delle nostre esperienze anche la politica mi ha riservato enormi delusioni quasi sempre riferite alle persone, alla fiducia che avevi dato, concesso ad altri, ma la bilancia pende a favore della soddisfazione perché mi ha consentito di poter vedere realizzati dei sogni, delle speranze, delle idee. Una cosa che in altre attività è difficile vedere realizzate con la stessa intensità ed importanza. Penso ad esempio al fatto che l’emendamento costituisce l’IIT di Genova, Istituto Italiano di tecnologia, uno dei più importanti centri di ricerca pura ed applicata nel nostro Paese, porta la mia firma. Penso all’esperienza straordinaria avuta da sottosegretario la Difesa, che mi ha cambiato la vita insegnandomi a conoscere un mondo, quello delle forze armate che fino ad allora mi era sconosciuto. Penso ai 30 viaggi sul fronte in Afghanistan, al buio di un aereo da trasporto sul volo che riportava in Patria i nostri caduti. Cose che, nel bene o nel male, incidono la tua anima.
Si, ma ci dica la verità: Berlusconi è davvero così simpatico? E secondo lei quale è stato il segreto per rimanere in sella per tanti anni nonostante vicende giudiziarie e una parte non trascurabile della stampa italiana, contro?
Berlusconi è una persona straordinaria, una persona di una simpatia, di una voglia di vivere, di un’allegria, di una capacità di trasformare qualunque serata in un momento di gioia che è raro trovare in altri. A questo però affianca una capacità di lavoro, un’intelligenza, una metodicità nel perseguire gli obiettivi, un impegno costante ed una maniacale pignoleria, non comune, che è quella che probabilmente lo ha portato ad essere il grande imprenditore che è. Queste due cose, la simpatia umana da una parte e la grande capacità imprenditoriale dall’altra, sono state le ragioni per cui il popolo italiano gli ha attribuito una fiducia che è durata per oltre 20 anni. Per quanto riguarda invece il nostro rapporto umano, è un amico al quale voglio molto bene. E che mi ha sempre ricambiato il sentimento.
Passiamo a Crosetto imprenditore, grande imprenditore e non solo per la sua statura…è vero che la chiamano “gigante buono”?
È un appellativo che mi porto dietro da sempre, dai tempi del liceo e che mi sono ritrovato appioppato un po’ in tutte le attività della vita. Non so se sia vero, non so se sono veramente un buono ma devo dire che ho imparato da mia madre a rispettare tutte le persone e ho sempre cercato in ogni attività o ambiente, di rispettare chiunque mi trovassi davanti e di trattarlo con lo stesso atteggiamento che avrei con una persona cara o un amico, che significa trattarlo con rispetto e perdonare gli errori che possono capitare a tutti. Per quanto riguarda il lavoro invece devo la mia dedizione a mio padre, che ha dedicato tutta la sua vita all’azienda e ci ha insegnato l’etica dell’imprenditore leggendoci Einaudi.
Lei è stato presidente dell’aeroporto di Cuneo, presidente della federazione delle aziende per Aerospazio, Difesa e Sicurezza, presidente di Orizzonti Sistemi Navali, è uno dei maggiori esperti in questo campo, interlocutore privilegiato in Italia e in Europa. Ci può spiegare il suo lavoro? Ci può dire perché è importante prestare attenzione, più attenzione a questi temi?
Purtroppo si diventa uno dei maggiori esperti quando si invecchia e questa non è mai una cosa positiva. Scherzi a parte il settore dell’aerospazio difesa e sicurezza è sicuramente uno dei settori più innovativi che possono avere all’interno dell’industria di una nazione perché è un settore che investe necessariamente in ricerca sviluppo ed innovazione. Questo perché ha il dovere di essere sempre all’avanguardia tecnologica ed è quindi un settore che può trascinarsi dietro anche centinaia di piccole e medie aziende consentendogli di raggiungere livelli tecnologici di altissimo livello che possono essere implementate anche nel settore civile. Esiste un motivo se tutte le più grandi nazioni al mondo investono nel settore difesa risorse ingentissime. Non lo fanno perché pensano di andare in guerra l’anno successivo lo fanno per due motivi principali il primo e garantirsi delle sovranità tecnologiche rilevanti che consentano alle loro aziende di essere sempre all’avanguardia nel mondo e il secondo e perché la difesa nazionale è fondamentale Se si vuole essere tra gli attori principali anche economici del mondo.
Questi temi impattano anche la emergenza drammatica del Covid. Cosa pensa di questo terribile nemico con cui stiamo combattendo? E l’Italia sta facendo tutto ciò che è nelle sue possibilità per vincere questa battaglia?
Guardi penso tutto il male possibile del covid, di questa pandemia che ha distrutto una fetta di ricchezza importante in ogni nazione e a colpito intere fasce sociali trasformando le loro vite. Purtroppo nessuna nazione aveva una ricetta e abbiamo dovuto scoprirle man mano che andava avanti questa malattia e nel mentre lasciava sul campo morti non solo fisici, ma anche morti economici. Il problema è che non abbiamo ancora percepito tutta la violenza con cui il covid ha colpito la nostra economia e ha inciso sulla nostra ricchezza presente e futura. Nei prossimi anni ci accorgeremo di quanto sia il male che ci ha fatto e la mia speranza e che a questo male in qualche modo si riesca a riparare ricostruendo tutto ciò che sarà stato distrutto. Il Governo poteva fare di più? Probabilmente sì. Però è una cosa che si può dire su qualunque altro governo al mondo tutti potevano fare di più tutti potevano fare meglio. Non serve a nulla però piangersi addosso, ma solo rimboccarsi le maniche.
Presidente Crosetto lei ha ricevuto tanti riconoscimenti importanti, tra cui quello particolarmente significativo della Medaglia d’oro al Merito conferitole dalla Croce Rossa. Si sente molto gratificato? Qual è il messaggio che vuol dare ai giovani sulla base della sua lunga esperienza politica e imprenditoriale?
Sì mi sento gratificato da ciò che la vita mi ha concesso anche se devo dire ho dovuto guadagnarmelo con le unghie e con i denti partendo da giovane dopo la morte di mio padre a dover scalare da solo montagne sempre più alte. L’ho fatto però senza neanche accorgermi della difficoltà di ciò che stavo facendo e l’ho fatto perché ho sempre pensato di fare un percorso che non servisse solo a me, ma potesse servire a migliorare ciò che avevo attorno a me: fosse un comune, che fosse una provincia, che fosse una regione o che fosse una nazione.
Non mi sento in grado di insegnare nulla o di dare messaggi, posso solo dire come vissuto la mia vita. L’ho vissuta senza paure: senza paura di lavorare, senza paura di sacrificarmi, senza paura di rischiare, senza paura di mostrare le mie debolezze e senza paura di mostrare anche certe volte la mia incapacità.
Grazie ancora, è stata una conversazione piacevole e davvero molto interessante, speriamo di averla ancora con noi e auguriamo a Lei e alla sua famiglia di trascorrere una Pasqua di serenità e di fiducia.