Quattro anni fa ci lasciava Marco Pannella, una delle figure più luminose della storia politica recente e, mi pregio dire, mio collega e amico al Parlamento europeo.
Uno strenuo lottatore per la causa della libertà e dei diritti, fino a rendere persino il suo corpo segno di quella cultura e di quelle aspirazioni.
Ricordo quando, soprattutto nei viaggi aerei che separavano Bruxelles da Roma, ci ritrovavamo a ragionare, spesse volte per parte mia ad ascoltare, sulla difesa della laicità dello stato, sui diritti dell’uomo calpestati in ogni parte del mondo, sulla libertà di autodeterminazione di ogni uomo e cittadino in materia di biotestamento, di etica sessuale, di costume sociale, sui principi di una giustizia giusta, sui doveri di umanità nel recupero dei detenuti e di una condizione carceraria civile, sulla necessità di togliere alle mafie gli affari delle droghe attraverso scelte antiproibizioniste.
Anche quando non concordavamo, la sua intelligenza profonda, la coerenza di impostazione logica e di contegno di vita erano, sono un esempio.
Queste ragioni, qualche tempo fa, mi spinsero ad aderire all’appello alla ‘doppia tessera’, rivoltomi da Maurizio Bolognetti e dai Radicali Italiani che tengono viva la fiamma di Marco Pannella e le sue battaglie.
Ed è la stessa ragione per cui oggi ricordo Marco deferente, con affetto personale e ammirazione politica, provando a far vivere nell’impegno parlamentare i suoi valori e il suo impegno di vita.