Poche parole per introdurre la mia rubrica “Basilicata. La storia, la politica, il suo popolo”.
Ritengo che la conoscenza sia una grande risorsa, come anche un’ottima opportunità di crescita, e sono convinta che entrare nelle radici profonde di un territorio, specialmente in quelle del proprio territorio, sia un’esperienza che richiede tempo, sacrificio e dedizione per crescere con consapevolezza.
E’ un po’ come ricostruire l’albero genealogico della propria famiglia perché, in fondo, la Basilicata è una grande famiglia.
La mia rubrica rappresenta il mio impegno per i lettori lucani e non, per questo mi auguro che siate invogliati a leggere le storie che vi propongo con la stessa forza che mi caratterizza e mi induce a divulgare quanto più possibile la bellezza delle radici a cui appartengo. Raccoglierò le testimonianze di quanti hanno concorso a realizzare il quadro politico e la storia della Basilicata, utilizzando al meglio le potenzialità del territorio.
Buona lettura!
Rosita Stella Brienza
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CHI SONO I GIOVANI LUCANI? SCOPRIAMOLO INSIEME
Adesso che l’Italia sta conquistando parecchi ori durante le Olimpiadi di Tokyo, tutti stiamo riprendendo a sognare. Pasquale Labollita, generazione millennial, propone in questa intervista una riflessione sul sogno inteso come la più grande conquista per raggiungere i desideri insieme al sacrificio del fare. Pasquale é un ragazzo che guarda al futuro con occhi pieni di speranza, senza mai perdersi, e grazie a valori ben radicati e custoditi, é un ragazzo di parola. E tutto ciò lo rende unico.
Buona lettura!
Se dovesse fare una breve descrizione di se stesso, cosa ci racconterebbe?
Mi chiamo Pasquale Labollita, ho 30 anni e sono un giovane avvocato.
Mi ritengo un lucano dalla “doppia residenza” in quanto il mio cuore è diviso a metà: da un lato, Policoro, la città in cui sono nato, dove vivo e in cui sogno di costruire il mio futuro. Dall’altro, San Giorgio Lucano, il paese dei miei genitori, della mia famiglia, della mia infanzia.
Ho studiato Giurisprudenza all’Università di Bari dove mi sono laureato col massimo dei voti.
Da gennaio, sono tra i più giovani avvocati iscritti all’albo degli avvocati del Foro di Matera.
La mia passione più grande è la politica. Passione che nasce da bambino quando ascoltavo i primi comizi durante le competizioni elettorali. Passione che diventa impegno quando al liceo sono stato eletto rappresentante di istituto. Passione che diventa militanza da quando ho avuto l’onere e l’onore di guidare, da ormai più di 5 anni, i Giovani Democratici di Policoro. Oggi, dopo tanto impegno e lavoro, il gruppo politico giovanile, e non solo, più attivo della nostra città.
Passione per la Politica che, specie nella nostra Regione, è un dovere civico ed una scelta di vita.
Perchè i giovani lasciano la Basilicata?
I giovani non lasciano la Basilicata. I giovani sono costretti a fuggire dalla Basilicata per sognare una vita quantomeno decorosa. È un dato drammatico se più dell’80% dei giovani laureati lucani è costretto a fuggire.
La Basilicata manca di opportunità di lavoro, di infrastrutture e di progettazione a medio-lungo termine. Stesso dicasi per i centri universitari di eccellenza, salvo qualche risicata facoltà all’avanguardia che, però, non da prospettive lavorative immediate e sul posto. Nelle scelte migratorie incide fortemente anche la voglia di cercare ambienti più meritocratici che diano maggiore spazio alle capacità ed alle competenze. Nella nostra Regione, per troppo tempo, si è vissuti sotto una “cappa”, una serie di “poteri e sovrastrutture” che reprimono il talento e la fantasia, che scoraggiano le iniziative private e sociali, che alimentano l’esodo dei giovani verso mete più meritocratiche ed in grado di esaltare il talento ed il merito. Rimuovere questo tappo asfissiante è impresa ardua ma anche il primo tassello per non costringere i giovani a fuggire dalla nostra Regione.
Cosa offre il suo paese ai giovani?
Policoro è uno dei comuni più giovani della Basilicata, con un tasso di natalità superiore alla media regionale. Mentre la stragrande maggioranza dei paesi lucani si svuotano, Policoro cresce in popolazione e in estensione. Un dato in controtendenza con quello regionale che lascia ben sperare per il futuro.
Abbiamo delle bellissime realtà imprenditoriali, il settore agricolo e turistico su tutti. Occorre, però, un cambio di passo sul versante delle scelte politico-amministrative per dare alla nostra città una progettazione a lungo termine, una visione di come dovrà essere Policoro da qui a 30 anni. Non mi stancherò mai di dirlo ma per fare ciò occorre, soprattutto, un radicale ricambio generazionale dal punto di vista politico che metta i giovani al vertice di un progetto visionario.
Una “Primavera policorese e lucana” di cui i giovani devono essere gli assoluti protagonisti.
Cosa manca nel suo paese per migliorare la qualità della vita dei giovani o di chi vive in Basilicata?
Alla Basilicata potenzialmente non manca nulla. La Basilicata ha tanto ma offre poco, soprattutto ai giovani.
Proprio in questi giorni, ho sentito tante amiche e tanti amici. Da queste discussioni sono emersi due dati che fanno riflettere. Il primo è drammatico: troppi giovani lucani hanno lasciato o stanno lasciando la nostra Regione per cercare fortuna altrove, chi al nord, chi all’estero. E chi resta, si arrangia per quel che può con lavori saltuari. Il secondo, però, è un messaggio di speranza: ci sono tanti giovani che vogliono mettersi in gioco, che vogliono stare in prima linea ed essere protagonisti qui, in Basilicata. Ragazze e ragazzi che possono dare tanto ma che non hanno mai avuto la possibilità di dimostrarlo perché le porte sono sempre state chiuse.
Da quest’ultimo dato bisogna necessariamente ripartire per includere le nuove generazioni in ogni ambito e su ogni fronte, valorizzando il territorio con idee innovative per guardare avanti e ridare lustro alla nostra Regione.
Qual è il suo sogno per la Basilicata?
Una Basilicata all’altezza dei nostri sogni. Una Regione che offra le giuste opportunità e che permetta ai giovani di fare delle proprie passioni il proprio lavoro. Una Regione che metta in campo tutti gli strumenti affinché i giovani non siano costretti a formarsi, prima, e a cercare un’affermazione professionale, poi, in quel metaforico posto chiamato “altrove”.
Una Basilicata che possa diventare una Regione con una chiara visione proiettata al futuro e non un mero laboratorio di cervelli in fuga. Non chiediamo mica la Luna!!!
Conosce un lucano che ha fatto cose straordinarie per la Basilicata?
Credo che ogni singolo lucano faccia ogni giorno cose straordinarie. Vivere in Basilicata è di per sé un atto straordinario e rivoluzionario. Penso ai nostri nonni che ci hanno trasmesso i valori del lavoro, del sacrificio e dell’umiltà. Penso ai nostri genitori che hanno fatto enormi sacrifici e salti mortali per mantenerci all’università. Penso a noi ragazzi che, tra mille difficoltà e peripezie, resistiamo ogni giorno, corriamo più veloci di ogni altro ragazzo della penisola, pur di realizzarci e veder sorridere e andar fieri i nostri cari.
Crede nella forza dei giovani?
Vi riporto, a tal proposito, un messaggio ricevuto, a me molto caro: “Confido nei giovani, nei giovani lucani che sono rimasti, nei giovani che fanno Politica in questa terra offesa e stuprata quotidianamente. Confidiamo in voi: mettete un argine a questa deriva dolorosa, la nostra generazione ha profondamente fallito”.
Questo messaggio riassume ciò che è stato e ciò che deve essere. Da un lato, il fallimento di una certa classe politica che ci ha condotto alla disastrosa situazione attuale. Dall’altro, l’avanzata di una nuova classe dirigente: giovane, competente, visionaria, coraggiosa, che ridisegni le sorti di questa regione per i prossimi 30 anni.
Se si torna indietro col pensiero alla storia della ricostruzione del Paese, si scopre che sono stati soprattutto i giovani a far ripartire l’Italia. Serve memoria storica, serve esperienza ma serve anche, se non soprattutto, incoscienza, coraggio, fantasia, forza fisica e intellettuale.
Solo così la tragedia potrà trasformarsi in una storia a lieto fine.
Cosa vi manca più di tutto?
Mancano le opportunità. I giovani, in questa Regione, sono invecchiati restando in panchina. Per uno che riesce ad emergere, ce ne sono cento che non toccano palla e se ne vanno altrove. La Basilicata è una Regione per vecchi in cui ognuno di noi stenta a fare un passo indietro e a lasciare spazio non solo alle nuove generazioni ma anche alle nuove idee, alle nuove energie e, soprattutto, allo spirito innovativo che è necessario e al quale continuiamo colpevolmente a rinunciare. Lasciamo scappare una generazione che potrebbe impegnarsi in ogni ambito e che, invece, ha bisogno di un altrove per realizzarsi.
Occorre ribaltare una certa ottica: non sono i giovani che hanno bisogno della Basilicata ma è la Basilicata che ha bisogno dei giovani.
Come si immagini tra dieci anni?
Tra 10 anni mi immagino e sogno di poter vivere in questa meravigliosa Terra, di avere una famiglia e dei figli. Sogno di realizzarmi professionalmente e dare sostanza ai sacrifici miei e dei miei genitori.
Sogno di restare sempre lo stesso, quel sognatore ad occhi aperti che “voleva la luna” a 18 anni e che continua e continuerà a volerla sempre.
Tra 10 anni, spero di aver dato, nel mio piccolo, un contributo significativo al cambiamento di questa meravigliosa Regione.
Ci riusciremo, non ci riusciremo, chissà, sarà il tempo a dirlo. Un giorno, però, senza il rimpianto di non aver fatto nulla, potremo guardare i nostri figli e dire “noi ci abbiamo provato a regalarvi un futuro ed una Terra migliore di quella che noi abbiamo ereditato dai nostri genitori“.
Osiamo ragazzi, perché la Storia può cambiare solo se Noi decidiamo di cambiarla!!!