Poche parole per introdurre la mia rubrica “Basilicata. La storia, la politica, il suo popolo”.
Ritengo che la conoscenza sia una grande risorsa, come anche un’ottima opportunità di crescita, e sono convinta che entrare nelle radici profonde di un territorio, specialmente in quelle del proprio territorio, sia un’esperienza che richiede tempo, sacrificio e dedizione per crescere con consapevolezza.
E’ un po’ come ricostruire l’albero genealogico della propria famiglia perché, in fondo, la Basilicata è una grande famiglia.
La mia rubrica rappresenta il mio impegno per i lettori lucani e non, per questo mi auguro che siate invogliati a leggere le storie che vi propongo con la stessa forza che mi caratterizza e mi induce a divulgare quanto più possibile la bellezza delle radici a cui appartengo. Raccoglierò le testimonianze di quanti hanno concorso a realizzare il quadro politico e la storia della Basilicata, utilizzando al meglio le potenzialità del territorio.
Buona lettura!
Rosita Stella Brienza
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CHI SONO I GIOVANI LUCANI? SCOPRIAMOLO INSIEME.
Tutto ciò che muove la vita è legato alla natura e dunque al ciclo di riproduzione, alle stagioni, alla nascita. Centro di richiamo evolutivo per l’uomo è la danza, elevandosi nei secoli come elemento di aggregazione, comunicazione, svago e pura arte ispirata alla rappresentazione del quotidiano. Ed é per queste ragioni che rappresenta la più alta forma di ricongiungimento alla natura attraverso rituali magnifici. Ecco, la danza per Rosalba Molaro è energia vitale e la spinge a conoscerne le mille sfumature, così come leggerete durante l’intervista che segue. Una danza leggera è la forza di una donna straordinaria che si distingue per il suo buon cuore. Buona lettura!
Ci parli di lei…
Mi chiamo Rosalba Molaro e sono una giovane donna lucana, appassionata della mia terra e delle mie origini, ma allo stesso tempo mi definisco certamente una autentica “Cittadina del Mondo”.
Diplomata presso il liceo linguistico e successivamente e lavoricchiando di “qua e di la” per un certo periodo. spesso anche sotto “sfruttamento” mi trasferisco per lavoro nella città di Potenza dove ci resto per 12 anni. Laureanda presso la facoltà di Scienze Motorie a Napoli, coltivo tra la tante, la mia più grande passione: LA DANZA (danza del ventre, danza contemporanea, hip hop, danze popolari, canto, suono alcuni strumenti musicali, e in ultimo le meraviglie del tango!) conferendo varie promozioni e medaglie e ballando in lungo e in largo per il sud Italia. Disegno e fotografa per passione collaboro con artisti in varie mostre ed esposizioni fotografiche e collaboro nei servizi fotografici per concerti ed eventi. Curiosa ed affamata di vita mi impegno anno dopo anno nella sfera della cultura e dell’arte frequentando corsi di teatro, partecipando a residenze artistiche, collaboro attivamente alla candidatura di Matera2019 diventando “appassionatamente” parte attiva del suo comitato.
Attualmente, causa pandemia, vivo nel mio paese, BANZI, un piccolo e ridente borgo di origini antichissime (antica Bantia), abitata già dal IV secolo A.C. come testimoniano i numerosi reperti archeologici provenienti dagli scavi e conservati nei musei di Napoli, Melfi e Venosa.
Non mi dispiace affatto essere “tornata alla origini”. I nostri borghi si sono ripopolati pertanto credo in questa occasione e credo nella loro rinascita.
Perchè i giovani lasciano la Basilicata?
Io credo che i giovani non lo vogliano davvero, credo che siano coscienti delle potenzialità della nostra terra, coscienti dei propri desideri, ma che in un certo qual modo si sentano “costretti” (per vari motivi) a dover “emigrare”. Motivo primario certamente è la necessità di INVESTIRE sulla propria FORMAZIONE, indispensabile per il loro futuro. Formazione che qui, in Basilicata purtroppo, ha un ventaglio di scelta ridotto e questo fattore a cascata produce minore possibilità di scelta professionale come minori opportunità…
Cosa offre il suo paese ai giovani?
Il mio paese ha grandi potenzialità di crescita, molti concittadini si sono già impegnati in politica e nel sociale negli anni addietro. Siamo ritenuti abitanti molto attivi dalle zone limitrofe, ma chiaramente si può fare ancora tanto .. abbiamo la fortuna di abitare un paese “ricco” in termini di storia e cultura e non ci manca certo l’inventiva e la creatività.
Cosa manca nel suo paese per migliorare la qualità della vita dei giovani o di chi vive in Basilicata?
Io credo che al di là di tutte le belle parole, degli slogan sociali e dei bei partiti si debba lavorare sulla CONSAPEVOLEZZA. Un cittadino Consapevole è un cittadino Attivo, Vigile, Presente, ENTUSIASTA e di conseguenza Determinato all’azione… e la determinazione si manifesta nella realizzazione di un sogno, (il tuo, il mio, dell’altro) producendo ricchezza che si traduce in CRESCITA.
Qual ‘è il suo sogno per la Basilicata?
Investire in infrastrutture e collegamenti degni dei nostri territori prima di tutto!! Poter trasformare le infinite risorse possedute dal territorio (acqua, petrolio, vento, sole, mare,) in possibilità di sviluppo concreto.
AVERE UN RUOLO.
Conosce un lucano che ha fatto cose straordinarie per la Basilicata?
Posso parlare per me, di concittadini, che, nel loro piccolo, hanno contribuito alla crescita dei propri “discepoli”, di ricordi di infanzia… fatti di unione e gioia che sono poi i ricordi e le esperienze che ti formano per la vita… per primo l’armonia dei tempi di Padre Alfonso, un uomo di fede davvero straordinario… come il maestro Prospero, un maestro e un uomo di una onestà e sensibilità intellettuale come pochi…
Crede nella forza dei giovani?
Credo nelle loro infinite risorse, se gli viene dato loro modo di poterle esprimere. “I giovani hanno più bisogno di esempi che di critiche.” – scrisse il filosofo francese Joseph Antoine Renè Joubert.
Cosa vi manca più di tutto?
Sono sempre stata una persona tendenzialmente molto positiva, vivace, allegra e appassionata. Posso definire la mia idea di “mancanza” in questo momento storico soprattutto, traducendola certamente nella mancanza di “certezze …
Come si immagini tra dieci anni?
Non saprei definire il mio futuro… probabilmente la mancanza di certezze crea una certa tendenza a vivere nel “qui ed ora”.