Il primo riguarda il vertice del Parlamento Eu. C’è una abitudine, non una regola scritta, che prevede che ogni due anni e mezzo si rinnovi Presidente e Ufficio fi Presidenza.
A mia memoria tale consuetudine è stata infranta una volta sola con la rielezione di Martin Schultz per 5 anni.
Ora dopo la presidenza autorevole di Davide Sassoli che è riuscito in una fase storica assai complicata a causa del Covid a dare centralità al Parlamento, sostituirlo in base ad una abitudine mi sembra un errore da matita blu.
Il secondo da evitare è concludere la convenzione sul futuro della Europa, di cui pochi purtroppo sanno, senza un programma impegnativo di riforme che rafforzino il carattere politico della Ue.
In sostanza pensare che si può tornare alla vecchia Europa dei compromessi al ribasso tra i Governi significherebbe sciupare tutta la buona reputazione guadagnata negli ultimi anni.
Infine, occorre evitare che dopo le giuste e decisive misure per la ripresa e la ricostruzione post Covid, e la sospensione del Patto di Stabilità, si torni indietro come nulla fosse accaduto.
Il Patto va rivisto, serve autonomia fiscale e serve un next generation eu permanente che assicuri risorse durature per lo sviluppo e la crescita.