Ho incontrato per la rubrica “Le Grandi Interviste” il grande attore e produttore lucano Giovanni Capalbo, detto Joe. Lucano doc che attraverso il suo lavoro, egregiamente svolto, riesce a far emergere la Basilicata e le sue origini. Un giovane che voleva cambiare il mondo, che ha rifiutato la carriera universitaria e che ha sposato il cinema d’autore italiano e internazionale … tante curiosità svelate in questa intervista. Riproponiamo, infine, anche la presentazione del film “Lucania” che sta riscuotendo successi in tutto il mondo.
Chi è Joe Capalbo?
Sono un attore e produttore lucano nato a Senise provincia di Potenza nel 1956 da una famiglia contadina di 9 figli.
La mia infanzia è stata bellissima. Ho avuto un’educazione spartana all’insegna dei valori contadini, immersa nel mondo magico. Fino a 10 anni ho vissuto a Senise e poi sono forzatamente andato a studiare alle medie a Cisternino nei salesiani. A 13 anni sono tornato a casa e mi sono iscritto all’Istituto tecnico di Ragioneria. A 15 anni ero iscritto alla FGC e a 18 al PCI. Ho partecipato alle contestazioni contro la costruzione della diga di Senise ed ero molto attivo politicamente nel mio paese.
Quando sei partito per Roma?
Sono partito per Roma a 19 anni per iscrivermi a sociologia nel settembre del 1975.
Arrivato a Roma, solo con una valigia di cartone blu notte legata con una corda nera, valigia eredità di mio padre, sua compagna di viaggio nell’emigrazione in Germania a Rudesber, mi sono trovato in una manifestazione di 300 mila persone contro il dittatore Fracisco Franco che aveva condannato a morte tramite la garrota 6 militanti comunisti.
Non sapevo dove andare a dormire e fui ospitato da alcuni giovani conosciuti nella manifestazione. Mi sono iscritto all’Università e dopo un mese sono ritornato a Senise perchè le finanze erano terminate.
E poi?
Poi, durante le feste di Natale mi arrivò un telegramma che m’invitava a presentarmi alla Casa dello Studente Civis per ” un probabile posto letto”, così recitava il telegramma. Partii il giorno dell’Epifania e il 7 gennaio del 1976 mi trovai davanti la Casa dello Studente con altri 1.200 ragazzi della mia età anche loro con lo stesso telegramma. I cancelli erano chiusi e dopo un giorno di trattative con i dirigenti decidemmo di occupare la Casa dello Studente e di autogestirla per 6 mesi.
Poi fummo tutti regolarizzati. Lavoravo e studiavo, i miei non avevano risorse…con 9 figli potete immaginare.
Com’è stata l’esperienza Universitaria?
Semplicemente entusiasmante!
Erano gli anni della contestazione studentesca e mi buttai a corpo morto in quella esperienza. Ero uno delle decine di migliaia di giovani che volevamo cambiare il mondo. Ovviamente seguivo le lezioni cercando di essere in regola con gli esami senza perdere la mia stanzetta alla Casa dello Studente che rappresentava per me l’unico modo per rimanere a Roma e poter studiare.
Il clima politico e sociale degli anni’ 70 era a dir poco rovente. Mi buttai in quel fuoco con tutta l’incoscienza che solo i giovani hanno e mi formò politicamente e culturalmente. Feci la prima tesi italiana sui lavoratori stranieri in Italia con la cattedra di Sociologia del lavoro.
Un docente mi fece la proposta di fare il suo assistente ma rifiutai per motivi ideologici ma anche perché ero allergico al potere dei baroni universitari. Mi sono laureato a 25 anni e dopo una breve esperienza di ricerca sociale capii che non era quella mia strada. Scrissi diversi articoli con alcune riviste importanti occupandomi di problemi legati alla marginalità sociale ma poi lasciai perdere.
Dove vivevi?
In quel periodo vivevo in una piccola favelas tra Viale delle Provincie e Via Tiburtina.
Ci pioveva dentro da più parti ed ero sempre pronto con le mie bacinelle a provvedere ad incanalare le acque. È stato uno dei periodi più belli della mia vita. Avevo appena i soldi per comprare i buoni pasti alla mensa universitaria e a volte neanche quelli e mi accontentavo dei digiuni forzati. Non mi andava di chiedere favori!
Sempre in quel periodo mi iscrissi all’Accademia di recitazione FERSEN seguendo le lezioni con grande entusiasmo.
Tramite l’Accademia potevamo entrare gratis in tutti i teatri di Roma dove ebbi modo di vedere il grande teatro degli anni ottanta: Carmelo Bene, Gasman De Filippo, il teatro giapponese, il Living Theatre e tanti altri spettacoli straordinari che influenzarono le mie scelte artistiche successive.
Negli anni a venire ho poi studiato con altri insegnanti dell’Actor’s Studio di New York e così ho iniziato lentamente a lavorare.
Con chi hai lavorato?
Ho sempre lavorato nel cinema d’autore italiano e internazionale.
Ho avuto l’immenso piacere di lavorare con Marco Tullio Giordana, Mario Martone, Pupi Avati, Sergio Rubini, Peeter Greneway, Abel Ferrara, Mel Gibson nella Passione di Cristo, interpretando il ruolo di Cassio Longino, Marta Matzarsc vincitrice dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino e tanti altri registi nazionali ed internazionali.
Per ragioni di lavoro sono stato a girare film in Asia e in tanti altri Paesi del mondo. Ho partecipato a film che sono stati selezionati a Venezia a Cannes e agli Oscar.
Sappiamo che sei anche produttore…
Si. Ho aperto con mia moglie Renata Di Leone la società di produzione Fabrique Entertainment con sede a Roma.
Abbiamo prodotto corti, documentari e un film molto amato da critica e pubblico:LUCANIA. È stato girato interamente il Basilicata, tra il Parco del Pollino, Nova Siri, Aliano e Alianello e il Parco del Vulture.
Al film hanno partecipato molti attori italiani e internazionali: Maia Morgenstern, l’attrice che ha interpretato la Madonna nella Passione di Cristo, Pippo Delbono,Christo Jivkov, Angela Fontana ,Marco Leonardi e io nella parte del protagonista maschile che recito in dialetto senisese .
Inoltre hanno preso parte al film tanti attori lucani come Cosimo Fusco, Enzo Saponara, Nando Irene ed altri ancora. Hanno lavorato al film oltre 200 persone tra troupe, comparse, attori e maestranze.
Il film è stato finanziato dal Mibac, Rai Cinema, Regione Basilicata, Lucana Film Commission, dai comuni di San Severino Lucano, Senise, Valsinni e Viggianello. È stato coprodotto da MoliwoodFilms ed alcuni finanziatori privati come Luigi De Vecchi e Luca Corradi.
È uscito nelle sale italiane tra maggio e giugno 2019 riscuotendo una grande attenzione di critica e pubblico ed è stato tra i 10 film migliori del 2019 in Italia. Il 30 settembre uscirà su SKY Cinema Due e l’anno prossimo sarà programmato sulle reti Rai.
Il film ha vinto molti premi in Italia e all’estero, tra questi quello del miglior film straniero al Festival di Huston in USA.
Quali sono i prossimi progetti?
Stiamo lavorando su 3 progetti e ovviamente per scaramanzia non ne parlo.
Posso solo dire che uno interessa la Basilicata e poi abbiamo un progetto di coproduzione tra Italia/Francia/Olanda e un altro film documentario.
Vuoi dare un consiglio ai nostri lettori?
Volentieri!
Sognate sempre l’impossibile!
- Joe Capalbo
- Joe Capalbo
- Joe Capalbo
- Joe Capalbo
- Joe Capalbo
Selezione della rassegna stampa di “Lucania” Selezione_RS_Lucania_al2706
Presentazione di “Lucania” Lucania_presentazioneITA