Poche parole per introdurre la mia rubrica “Basilicata. La storia, la politica, il suo popolo”.
Ritengo che la conoscenza sia una grande risorsa, come anche un’ottima opportunità di crescita, e sono convinta che entrare nelle radici profonde di un territorio, specialmente in quelle del proprio territorio, sia un’esperienza che richiede tempo, sacrificio e dedizione per crescere con consapevolezza.
E’ un po’ come ricostruire l’albero genealogico della propria famiglia perché, in fondo, la Basilicata è una grande famiglia.
La mia rubrica rappresenta il mio impegno per i lettori lucani e non, per questo mi auguro che siate invogliati a leggere le storie che vi propongo con la stessa forza che mi caratterizza e mi induce a divulgare quanto più possibile la bellezza delle radici a cui appartengo. Raccoglierò le testimonianze di quanti hanno concorso a realizzare il quadro politico e la storia della Basilicata, utilizzando al meglio le potenzialità del territorio.
Buona lettura!
Rosita Stella Brienza
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CHI SONO I GIOVANI LUCANI? SCOPRIAMOLO INSIEME.
Ripartire é la sostanza di un’esperienza complicata che richiede forza di volontà e impegno serio e costante. Portare avanti i propri desideri per farli diventare realtà esprime il senso della ripartenza dei giovani lucani. Ma per non perdersi in quel familismo amorale, ideato a Chiaromonte dal sociologo Edgard C. Banfield, c’è chi decide di rimanere e chi decide di andare, ma sempre per ripartire senza massimizzare unicamente i vantaggi della propria famiglia nucleare, ma portando nel cuore l’intera comunità. Ecco a cosa mi ha condotto Angelica Zizzamia di Salandra. Lei ha 26 anni e ama la Basilicata. Buona lettura!
Se dovesse disegnare un quadro di se stessa come si racconterebbe?
Mi chiamo Angelica Rebecca Zizzamia. Ho 26 anni e sono originaria di Salandra, un paese in provincia di Matera, ma attualmente, per motivi di studio, vivo a Potenza. Mi sono iscritta all’ Università degli Studi della Basilicata e ho conseguito la laurea triennale in Chimica. Poi ho deciso di proseguire gli studi sempre a Potenza e attualmente sono iscritta alla specialistica in Scienze Chimiche. Conto di laurearmi tra qualche mese e spero di trovare lavoro qui al Sud.
Sono profondamente legata alla mia terra e, a meno che il lavoro non lo richieda, vorrei continuare a vivere in Basilicata.
Ho sempre creduto nelle risorse della Lucania e nelle potenzialità dei lucani, da qui la mia scelta, una volta uscita dal Liceo, di non lasciare questa regione.
Perché i giovani lasciano la Basilicata?
I giovani lasciano la Basilicata perché spesso non trovano le condizioni ideali per costruire il loro futuro. Chi sceglie di intraprendere il percorso universitario, a volte è costretto a farlo perché magari tra Potenza e Matera non c’ è la facoltà prescelta (l’Unibas manca di diverse facoltà); chi invece vuole lavorare, sicuramente al Nord trova maggiori opportunità. E poi, un giovane, stabilitosi in una città, decide poi di rimanerci per sempre, anche se ha (accade raramente) la possibilità di ritornare al sud.
Cosa offre il tuo paese ai giovani?
Il mio è un piccolo paese che, come tutti gli altri piccoli centri del Meridione, ha subìto gli effetti non solo della crisi economica ma, nell’ ultimo anno e mezzo, anche della pandemia. Il divario tra Nord e Sud si è amplificato, così come la “fuga di cervelli” verso posti più fiorenti. Ripartire comunque si può e si deve, dal turismo (ci sono bellissimi luoghi da scoprire in Basilicata), dallo sport (creare e ri- creare associazioni sportive), dall’ ambiente…
Cosa manca nel tuo paese per migliorare la qualità della vita dei giovani o di chi vive in Basilicata?
Sicuramente una copertura economica adeguata da parte della Regione e dello Stato sicuramente farebbe in modo che le idee e i progetti che l’Amministrazione, le associazioni e gli stessi giovani hanno in mente per Salandra possano diventare realtà con maggiore facilità e meno paure. Tuttavia mi sento di dire che non manca niente. I pezzi del puzzle ci sono tutti, con un po’ di impegno bisogna soltanto metterli insieme.
Qual è il tuo sogno per la Basilicata?
La Basilicata è una regione ricca, piena di risorse, in cui le grandi potenzialità economiche si intrecciano con il vivere bene. Mi auguro che, migliorando la Sanità, le infrastrutture, ponendo i giovani come interesse primario, potenziando il turismo e tutelando al massimo le imprese, si possa avere nei prossimi anni un aumento demografico e una diminuzione dei giovani che lasciano la nostra regione.
Conosci un lucano che ha fatto cose straordinarie per la Basilicata?
Ogni uomo o donna di politica, di scienza, di cultura che ha fatto qualcosa per la Basilicata ha contribuito a modo suo, a renderla un fiore all’ occhiello in Italia. Mi sento, per due motivi, di fare un nome, Dino Paradiso: un giovane bernaldese, attivamente impegnato in politica ma noto per la sua grande comicità. Innanzitutto, lui ci insegna che, con impegno, studio e dedizione, si può arrivare in alto e quindi è un grande esempio per tutti noi giovani e una spinta a credere in noi stessi.
In secondo luogo, è riuscito a far conoscere in chiave ironica e, in modo implicito, a invitare in Basilicata anche a chi diceva “Ah, ma la Basilicata esiste?”.
Credi nella forza dei giovani?
Credo fortemente nella forza dei giovani. Magari non abbiamo l’esperienza di un adulto, ma sicuramente grande forza di volontà, temperamento e determinazione nel voler contribuire ad un miglioramento della Basilicata, e soprattutto, tanta voglia di imparare e di metterci in discussione.
Cosa vi manca più di tutto?
Forse l’essere ascoltati e compresi. Spesso le necessità di noi giovani diventano marginali, quasi assurde o irrealizzabili. Ma in realtà noi non chiediamo tanto, solo che ci vengano forniti i mezzi per poter sfruttare al meglio le nostre capacità da mettere a disposizione di tutta la comunità. Noi ci mettiamo, ognuno nel proprio ambito, tutto l’impegno possibile.
Come ti immagini tra 10 anni?
Tra 10 anni mi immagino a lavorare in Basilicata e per la Basilicata. Per gli studi che sto conseguendo, sicuramente il settore che mi interessa è l’ambiente e sappiamo bene quanto questo argomento sia sentito nella nostra regione. Per cui, io sono qua, pronta a dare il mio contributo, forte dell’esperienza universitaria in Unibas che, mi sento di dire forse con un po’ di presunzione, mi ha formata e mi sta formando in modo eccellente.